Amen.

Questo film di Costa-Gravas mi era sfuggito. Devo aver un tipo di passione per le nefandezze perpetrate dall’uomo, in particolare durante la seconda guerra mondiale, perché trovo interessanti tutti i film di questo genere…

Prendendo spunto dal suicidio di Stefan Lux la pellicola narra i tentativi (vani) di un ufficiale delle SS di portare a conoscenza dell’opinione pubblica, tramite la Chiesa, l’inizio dell’olocausto.

E’ sicuramente meritevole di una visione (a meno che non siate miopi e non siate d’accordo con la tesi che la Chiesa in quel periodo abbia “nicchiato” un po’ troppo) ma una cosa mi ha dato molto fastidio: le lingue parlate nel film sono principalmente il tedesco, un poco di italiano (o tedesco con inflessioni italiane et similia) e americano (l’ambasciatore USA). Ovviamente nella versione originale gli attori recitano in un -particolarmente forzato- inglese sempre e comunque (giusto un paio di parole italiane si sentono ad un certo punto in sottofondo). Questo basta per rovinare il tutto almeno come è successo con Gladiator ((“We who are about to die, salute you!” non si può sentire nel Colosseo)). Non vorrei sembrare un fautore del Gibson-pensiero ma vedere dei tedeschi parlare in un inglese stentato è, alla lunga, fastidioso al punto di rovinare la visione e quindi sminuire il valore dell’opera. Tanto vale vederlo doppiato (non mi risulta sia disponibile su iTunes Store).